La situazione a ingegneria: parlano gli studenti

29 Set

Pubblichiamo il comunicato stampa dei rappresentanti degli studenti di ingegneria riguardo la grave situazione che stanno vivendo a causa dell’ostruzionismo che le alte sfere dell’università hanno portato avanti contro la nostra protesta.

Con l’approssimarsi delle lezioni, Ingegneria di Padova fa partire l’anno, ma nella realtà dei fatti la protesta tra ricercatori e professori c’è ancora e si ripercuoterà sugli studenti.

“A luglio la Facoltà aveva approvato una mozione di netta critica contro questa riforma scellerata dell’Università – ricordano i rappresentanti degli studenti di Ingegneria – e noi d’accordo con essa avevamo chiesto una forte presa di posizione all’Ateneo con una lettera al rettore, in difesa di ricercatori e docenti colpiti sia dalla riforma che dai tagli della manovra finanziaria e temendo quello che invece è purtroppo accaduto: citando le parole del Preside al Consiglio del 23/09, <un impoverimento generalizzato, ai limiti dell’accettabile, e una riduzione della qualità, al limite della sostenibilità>.

Infatti la Facoltà di Scienze, a cui Ingegneria è strettamente collegata, dipendendo da essa per i docenti di Matematica e Fisica, ha scelto di continuare nella protesta rinviando l’inizio dell’anno accademico. Avevamo chiesto anche noi un rinvio di una settimana e un coordinamento con Scienze che nei fatti non c’è stato. Il risultato della scelta miope di Ingegneria è che noi studenti avremo seri disagi e lacune nei nostri studi”.

“Come spiegheremo agli studenti del I e II anno – si chiede Alberto – che dovranno seguire le lezioni di Analisi in videoconferenza, stipati in 250, col rischio di non poter nemmeno fare domande al prof perché è… nell’altra aula? E cosa diranno quegli studenti che si sono iscritti ad una magistrale qui a Padova e non troveranno quei corsi per cui l’hanno preferita a un’altra università? Questa riforma toglie il futuro ai ricercatori e taglia risorse all’università, mentre i fondi per le borse di studio vengono prosciugati da 246 a 76 milioni in tre anni: il Consiglio e l’Ateneo potevano dire No a tutto ciò con azioni più decise, invece così siamo poco difesi noi e chi tra ricercatori e professori protesta con ragioni che condividiamo. La situazione in cui si trova la facoltà quest’anno altro non è che un’anticipazione delle conseguenze dell’attuazione della riforma.”.

“Dai lavori delle Commissioni che hanno adattato i manifesti degli studi – annota Antonio Passamani – sappiamo che gli insegnamenti fondamentali saranno mantenuti, ma dal terzo anno in poi sono diversi i corsi che tacciono: il ventaglio di indirizzi e di esami a scelta che finora ha contribuito a dare valore al curriculum dell’ingegnere verrà drasticamente ridotto. Inoltre per qualche corso saremo costretti a frequentare un po’ a Padova e un po’ a Vicenza, e la cosa peggiore è che agli studenti la Facoltà non ha mandato nemmeno un’email!”

“Ora – afferma Elena Sortino – chiediamo ancora con forza massima collaborazione e considerazione per evitare i disagi che certamente dovremo subire; chiediamo una maggiore attenzione per gli studenti, in particolare verso di noi che siamo i loro rappresentanti, per avere delle lezioni dignitose e per risolvere subito insieme i problemi che già con la nostra esperienza possiamo prevedere. Ci aspettiamo che gli studenti e le loro famiglie ricevano comunicazione scritta circa lo stato di agitazione in atto e che, tramite assemblee di facoltà e con un adeguato aggiornamento del sito web della Facoltà, vengano diffuse informazioni puntuali sui corsi, gli esami e i percorsi di studio.”
“Riflettendo sui prossimi anni – conclude Giuseppe Gottardo – oltre a chiedere ancora una volta pieno sostegno della Facoltà alle prossime azioni di protesta e informazione, riteniamo necessaria un’attenta riflessione sulla sostenibilità dell’offerta formativa di Ingegneria affinché non si basi
più in maniera così forte sull’assistenza dei ricercatori, che dovrebbero insegnare solo le materie più avanzate. Al Parlamento chiediamo che questa riforma venga riconsiderata, nell’ottica di supportare l’università e la ricerca, secondo le indicazioni di chi nell’università ci studia e ci lavora.”

Padova, 30/09/2010

I rappresentanti degli studenti di ingegneria delle liste Sindacato degli studenti, Ateneo Studenti, Ingegneri@work, Studentiper

Appuntamenti:

Domani ore 10.00 presidio in piazza dei signori per l’università e il diritto allo studio in appoggio alla manifestazione dei ricercatori

Una Risposta to “La situazione a ingegneria: parlano gli studenti”

  1. Matteo giugno 21, 2013 a 2:55 PM #

    Senza considerare quello che i docenti non vi dicono, ovvero che anche con una laurea in ingegneria chi non ha una raccomandazione resterà disoccupato a vita

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