La riforma Gelmini (Legge 240/2010) ci obbliga a riscrivere gli statuti dell’Università e a farlo tramite il lavoro di una commissione formata da 15 persone. Lo statuto è il documento fondamentale dell’università, che esprime le finalità e la funzione, oltre che il funzionamento, della complessa macchina dell’ateneo.
A Padova la commissione che riscriverà lo statuto sarà composta dal Rettore, Giuseppe Zaccaria, che ha già provveduto a nominare in CdA 6 dei componenti (e si appresta a nominarne altri 6 lunedì in Senato Accademico) tra i quali delle persone imbarazzanti, come l’ex rettore Vincenzo Milanesi, di cui Zaccaria è il braccio destro, o la dirigente superpagata Emanuela Ometto in rappresentanza dei tecnici amministrativi, posta in un ruolo chiave in quanto fedelissima del rettore. Abbiamo poi la ricercatrice universitaria Chiara Marzano, che nessuno conosce e che non ha nessuna di quelle competenze giuridico-amministrative che il rettore ha auspicato, Gilberto Muraro (altro ex rettore), Chiara Cacciavillani (ordinario di diritto amministrativo al Bo’) e Maurizio Mistri (prof. associato di economia a Scienze Politiche).
Lunedì alle 15.00 il Senato Accademico si appresta ad eleggere le altre 6 componenti della commissione.
Le modalità assolutamente non democratiche con cui ordinari e associati hanno nominato i rappresentanti delle altre categorie dell’Ateneo hanno indignato Ricercatori e Tecnici Amministrativi.
Per questo l’assemblea dei Tecnici Amministrativi ha indetto per lunedì alle ore 13.30 un presidio al Bo per chiedere
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